Batiato concede a Spartacus un rito funebre solenne per la sua Sura, ma questo non placa l’animo del guerriero. Pietro è sempre più triste per la partenza di Barca e subisce, senza reagire, le violenze di Gneo; queste motivazioni lo porteranno al suicidio. Furibondo per tale evento, Spartacus scatena una rissa contro Gneo scaraventandolo giu dalla rupe. Varro riceve la visita della moglie Aurelia e del figlio, ma la visita non è di cortesia; purtroppo la giovane, trovatasi in difficoltà, è stata violentata, ma la notizia scuote e muta il cuore di Varro. Spartacus continua a sfidare Batiato che dopo la morte di Gneo, lo costringe a partecipare ai prossimi giochi, dove dovrà indossare i panni di un prode romano ed uccidere degli schiavi traci. Saputo da Naevia che Ashur era presente alla liberazione di Barca, il maestro lo torchia in bagno per saperne di più; ma la versione del siriano non lo convince. Spartacus, dopo l’ennesimo sogno su sua moglie, decide di abbracciare il suo destino ed accetta di combattere contro i simulacri del suo popolo per spezzare definitivamente il legame con le sue origini ed il suo passato.