Continuano le vittorie di Spartacus e gli altri, e la casa di Batiato è sempre più in auge, al punto che il magistrato Calavio decide di organizzare il giorno della toga virilis di suo figlio Numerius presso la villa di Quinto. Varro, ritrova sua moglie, grazie all’aiuto di Spartacus e Mira, e finalmente si riappacifica con lei ritrovando la sua pace. Ilithyia continua ad essere tormentata dagli incubi per quello che ha fatto e comincia a subire i sottili ricatti di Lucrezia che vuole sfruttarne la nobiltà per il tornaconto della loro famiglia. Batiato mostra a Spartacus il busto che lo ritrae, inserito nel salone dei campioni di suo padre Tito, e ne rimane compiaciuto. Arriva il giorno di Numerius, per la quale è prevista una dimostrazione di duello tra Spartacus e Crisso, ma Ilithyia, per vendicarsi delle offese ricevute, si concede carnalmente al giovane Numerius per convincerlo a modificare lo scontro e costringere Spartacus ad un combattimento all’ultimo sangue contro il suo amico Varro. Sedotto da Ilithyia, Numerius eseguirà le sue richieste e costringerà Spartacus ad uccidere Varro, che lascerà all’amico l’onere di provvedere a sua moglie. Spartacus, preso dallo sconforto per l’assassinio dell’amico non trova pace. Approfittando di tutta questa benevolenza, Batiato prova a convincere il magistrato a concedergli incarichi politici, ma questi glieli nega. Batiato, già di per sé furibondo per aver perso Varro, medita vendetta su Calavio.