Una giovane donna incinta, di nome Claudia, approda sull’isola superstite di un naufragio. Mentre si disseta in un rivo d’acqua la soccorre e la accoglie una misteriosa donna, che vive da sola sull’isola. La donna è molto schiva alle domande di Claudia che le chiede dove sia la sua gente e come sia arrivata sull’isola. La donna rivela di essere arrivata per caso, di vivere sola e di non aver incontrato alcuna persona. Ma il tempo è arrivato e per Claudia è il momento di dare alla luce un bambino, Jacob. Tuttavia si tratta di un parto gemellare, gemelli eterozigoti; Claudia confessa di non aver mai pensato ad un nome per il secondo bambino in quanto non sapeva di essere in attesa di due gemelli. La misteriosa donna non permette a Claudia neppure di vedere il secondo bambino perché la aggredisce e la uccide colpendola in testa con una pietra. La donna, fingendosi loro madre, cresce i due ragazzi isolati, puri, e con la convinzione che al di là del mare non c’è nulla. Fin dal principio si rivela la differenza tra i due fratelli: Jacob è molto attaccato alla “madre” e crede ciecamente in lei; suo fratello, invece, si dimostra più indipendente e schivo, e non sembra credere che oltre all’isola non ci sia nulla, tant’è che pone continue domande alla “madre” sulla loro provenienza, domande che non trovano una chiara risposta. Un giorno, mentre i due fratelli sono a caccia, si imbattono in tre uomini: spaventati, si nascondono e corrono dalla loro “madre” per raccontarle cosa hanno visto. La donna non perde tempo e, dopo avergli fatto promettere che non sarebbero mai andati da quelle persone poiché avrebbero fatto loro del male li benda e li porta in un posto dell’isola che non avevano mai visto. Alle domande del fratello di Jacob, che chiede perché quegli uomini siano cattivi, la “madre” risponde che è perché sono persone, e le persone fanno tutte così: arrivano, combattono, distruggono, corrompono. Finisce sempre nello stesso modo. Loro due però sono diversi, lei ha “fatto in modo” che non possano farsi del male a vicenda. Ormai liberi dalle bende, i due ragazzi possono osservare il luogo dove la donna li ha condotti. Di fronte a loro appare uno spettacolo straordinario: da una grotta proviene una luce fortissima e bellissima, che la donna rivela essere l’anima dell’isola e che il suo compito è di proteggerla, compito che sarebbe stato poi trasmesso ad uno di loro. Passato ormai del tempo, mentre i due ragazzi giocano assieme appare una donna, che solo il fratello di Jacob vede e che si rivela essere Claudia, la vera madre dei due ragazzi; ella porta il ragazzo fino all’accampamento degli uomini che erano naufragati sull’isola tempo addietro con lei, dicendogli che quella era la sua gente, proveniente da una terra al di là del mare. Tornato da Jacob, lo informa delle rivelazioni che ha ricevuto, ma Jacob non accoglie bene l’intenzione del fratello di unirsi agli “altri” uomini, per cercare un modo per lasciare l’isola. Da questo momento le loro strade si separano: Jacob continua a vivere con la donna che lo ha allevato e cresciuto (sebbene venga a sapere da essa stessa che le rivelazioni fatte dalla donna apparsa erano vere), mentre suo fratello cresce fra quegli uomini che sarebbero stati la sua gente se sua madre Claudia non fosse stata uccisa dalla custode dell’isola. Con un salto temporale di trent’anni troviamo i due ormai quarantenni, Jacob si reca a far visita al fratello, il quale gli rivela che la sua gente ha scoperto il notevole potere dell’isola e che sta studiando un modo per sfruttarlo per andarsene. Tornato dalla donna le rivela le intenzioni del fratello e, durante la notte, la donna approfitta del sonno di Jacob per andare a far visita a colui che l’aveva abbandonata. Dopo che questi le rivela i progetti che la sua gente ha per sfruttare i poteri dell’isola, la donna lo spinge contro una roccia e lo fa svenire. Poi, tornata a svegliare Jacob, lo porta di nuovo con sé alla grotta della sorgente della luce che aveva mostrato a lui e al fratello quando erano ragazzi. La donna, mormorando una specie di litania, versa in un calice un liquido scuro da una bottiglia di vetro e lo porge da bere a Jacob; gli viene affidato così il compito di proteggere la sorgente, con una raccomandazione: di non entrare mai dentro la grotta. Ciò che succede a chi vi entra, dice, è “peggio della morte”. Jacob beve dal calice e la donna dice: “Ora siamo la stessa cosa”. La mattina dopo, il fratello di Jacob riprende i sensi e scopre che il suo unico modo per sfuggire all’isola è distrutto; l’accampamento è in fiamme e tutti i suoi compagni sono morti. Essendosi reso conto che tutti i progetti per lasciare l’isola sono andati in fumo, si reca dalla custode dell’isola e la uccide. Quando Jacob vede la donna morta colpisce il fratello e, portatolo alla sorgente della Luce, in preda all’ira lo scaraventa nella grotta: l’uomo viene come inghiottito dalla sorgente e dalla bocca della grotta, al suo posto, esce il “fumo nero”. Jacob trova poi il cadavere del fratello a pochi passi da lì, lungo il fiume; pentitosi, lo porta nelle grotte in cui un tempo avevano vissuto e sistema i corpi, ormai senza vita, delle persone che aveva tanto amato una accanto all’altro e dice loro addio. Le immagini ci riportano ad uno dei primi episodi della serie in cui Jack e Kate scoprono i corpi della custode dell’isola e del fratello di Jacob, e John Locke che commenta: – I nostri Adamo ed Eva -.