Scosso e travolto dai sensi di colpa Isaac cade nuovamente nella tossicodipendenza: compra della droga e si lascia andare in un lungo e doloroso pianto. Annalise non demorde dopo le mancate risposte dello psicologo e si reca da lui venendo così a scoprire che si è drogato. Decisa ad aiutarlo viene a conoscenza di cos’è realmente accaduto a Stella: Isaac la trovò stesa nel bagno con in mano la droga di cui egli faceva regolarmente uso e che aveva nascosto in casa e, per non far ricadere la colpa verso di lui, gettò ogni prova e mandò un messaggio di addio a Jacqueline col telefono della figlia. Nonostante l’apparente guarigione, Annalise coglie nuovamente Isaac a drogarsi e capisce che l’uomo ha bisogno di un aiuto maggiore di quanto lei potrà mai dargli e quindi avvisa l’ex-moglie Jacqueline. Bonnie riesce a far archiviare definitivamente il caso di accusa contro Isaac minacciando il procuratore Denver di divulgare delle conversazioni capaci di mettere a rischio la sua carriera. Laurel ottiene il permesso di visitare il suo bambino ed è proprio in questa occasione che la ragazza decide di chiamare suo figlio Christopher, in ricordo del vero nome del padre Christophe Edmond. Frank è deciso ad accompagnarla durante questo momento così importante e, nel frattempo, cerca di captare qualche indizio sulla madre Sandrine verso cui nutre dei sospetti. Le ricerche si rivelano fallimentari e lo inducono a chiedere direttamente alla donna come sia possibile che lei abbia conosciuto Wes mostrandole la foto che prova il loro incontro. Nel frattempo il processo della class-action viene interrotto a seguito della decisione della Corte Suprema della Pennsylvania di giudicare il caso personalmente. Annalise subisce una pesante sconfitta e, mentre Connor decide di riprendere gli studi di legge e chiede a Oliver di sposarlo, Michaela elabora l’idea di appellarsi alla Corte Suprema degli Stati Uniti e l’unico modo per far sì che questa accetti il caso di Annalise è quello di conoscere la persona giusta, ovvero Olivia Pope.