L’episodio comincia 2 settimane dopo la sparatoria, Annalise si sveglia in macchina. Bonnie l’ha riportata a casa. Il giorno dopo dovrà testimoniare, incolpando Catherine dell’accaduto. Troppo sconvolta Annalise, rimasta sola in casa, decide di ingoiare delle pillole di psicofarmaci che le causano delle allucinazioni. Lei immagina quindi di vedere una donna che, bussandole alla porta, le lascia un bimbo di pochi mesi in braccio. Chiamata da Annalise, Bonnie giunge a casa dell’avvocatessa e si accorge che non è in grado di testimoniare. Wes passa le sue giornata nel letto, fin quando Laurel non lo invita a studiare insieme agli altri. Annalise non può testimoniare, così i 5 studenti insieme a Frank scrivono una testimonianza da poter presentare in tribunale. Il giudice si oppone e vuole Annalise in aula, così Laurel le telefona. Annalise si presenta e racconta di essere stata sparata da Catherine, ma si lascia sfuggire anche che la ragazza non ha ucciso i suoi genitori, perché glielo ha rivelato quando la difendeva. Annalise viola quindi il segreto professionale, facendo sembrare tutto colpa delle sue precarie condizioni mentali. In realtà Annalise incontra poi Caleb in macchina e gli svela di averlo fatto per proteggere Catherine facendola sembrare una vittima non responsabile delle sue azioni ed incolpare Philip. Caleb va dalla sorella e la convince che è stato proprio Philip a drogarla e per effetto della droga é stata lei a sparare ad Annalise. Tornati in aula Catherine confessa di aver sparato ad Annalise, perché drogata da Philip. Il procuratore quindi le propone un accordo, una pena di soli 5 anni di carcere in cambio della sua testimonianza contro Philip. Laurel è preoccupata per Wes che è ancora scosso e non vuole che faccia qualcosa di sbagliato. Intanto lui va a casa di Annalise e cerca informazioni che riguardano il suo vero nome Cristophe. Non trova nulla e quando arriva la professoressa a casa le chiede spiegazioni, ma lei si rifiuta di rispondere e gli chiede di andar via.