Sconvolta per la morte di Wes, Laurel soffre di disturbo post traumatico da stress pertanto rimane ricoverata in ospedale. Qui si confronta con i detective di polizia, ai quali dichiara di aver visto qualcuno nella casa prima della esplosione. Durante una visita fatta dal gruppo a Laurel, Connor offende la persona di Wes ammettendo che non sarebbe stato un buon padre per il bambino che la ragazza ha in grembo e viene quindi duramente colpito a pugni da Asher. Ciò inasprisce Michaela, la quale, dopo essere stata abbandonata dalla madre, si sente in dovere di stare vicino a Laurel. Nel frattempo, Annalise viene temporaneamente trasferita in carcere e Bonnie, scelta come suo difensore, si adopera con l’aiuto di Frank al fine di trovare la fonte anonima che ha fatto arrestare la donna. I due, rivedendo i tabulati telefonici riguardanti le chiamate effettuate alla stazione di polizia, notano anche quella di Hannah Keating, che intravedono dunque come potenziale colpevole. Quando Bonnie ne discute con Annalise, quest’ultima le rivela di averla chiamata lei in precedenza, sotto l’effetto di alcolici. Al processo per la cauzione, l’accusa non rivela la fonte anonima ma riesce a portare potenziali prove sufficienti a costringere Annalise ad attendere il processo rinchiusa al penitenziario. Nate comincia a sospettare che qualcuno abbia manomesso l’autopsia di Wes facendo credere che il ragazzo non sia morto prima dell’incendio mentre Frank, accusato da Laurel di essere il vero colpevole per la morte di Wes e spinto da Bonnie, si dichiara colpevole dell’omicidio al cospetto degli agenti di polizia.