Giuseppe Lojacono indaga sull’omicidio di due fratelli giovanissimi: ragazzo e ragazza, provenienti dalla Calabria. Gli amici della vittima dicono di aver sentito delle grida di lite la notte dell’assassino, e così Giuseppe si concentra nrll’interrogare il ragazzo della fanciulla uccisa, perché descritto come violento. Tuttavia il giovane si dimostra innocente e così le indagini si spostano sul pluricondannato genitore selle vittime, anche lui descritto come persona violenta e insoddisfatta del lavoro dei figli perché legato ai vecchi canoni d’onore del sud. Infatti suo figlio era ricercatore all’Università Orientale di Napoli, e sua sorella faceva la fotomodella, ma solo per guadagnare la semplice somma di 3,700 euro. Giuseppe è messo alle strette perché il caso non si risolve, e il commissariato rischia di essere affidato alla supervisione di un viscido sottoposto del questore capo. Dopo che anche il padre, rischiando l’arresto, viene dichiarato innocente perché fuori la casa del delitto quella notte, i sospetti cadono sul ricco amico della vittima che studiava medicina: figlio di un influente professore universitario, Giuseppe scopre che il giovane è sempre stato geloso della bravura del collega, il quale aveva deciso di pubblicare una nuova ricerca in proprio, con i soldi procurati apposta dall sorella, e che in un attimo di follia aveva ucciso entrambi.