Kyle coinvolge tutti i compagni affinché inondino il web di commenti da troll sugli argomenti più delicati per sovraccaricare i server di Trolltrace, e quindi mandare in tilt il sito. In questa missione riceve l’aiuto dei disturbatori rinchiusi in Danimarca, compreso il padre Gerald che si occupa di spegnere gli interruttori di protezione del sistema. Una spinta la offre pure il Pentagono, che usa i suoi server per amplificare l’ondata d’odio sul web e ingigantire l’effetto dell’assioma di Trevor, un meccanismo secondo il quale agire da troll aziona una reazione a catena. Nel frattempo, alla SpaceX, Cartman si è ormai convinto della pericolosità delle donne, e racconta che nei suoi sogni lucidi il viaggio dell’umanità su Marte porterebbe ad una schiavizzazione del genere maschile, con le donne che tengono i maschi in miniera, legati a macchinari per l’estrazione dello sperma e costretti ascrivere battute umoristiche su alcuni terminali. Poi Kyle chiama Butters e Cartman per chiedere il loro contributo come troll, e parlando si palesa la possibilità di sfruttare la nuova energia scoperta dalla SpaceX ad un duplice scopo, cioè trasferirla al Pentagono per potenziare l’ondata di commenti di disturbo sovraccaricando i server danesi, e allo stesso tempo causare danni ingenti all’azienda di Elon Musk bloccandone così il programma spaziale, ed evitando quindi i nefasti presagi marziani del ragazzo grasso. Il piano rischia però di essere rovinato dall’amministratore delegato di Trolltrace, che prova a fermare in tutti i modi Gerald. Intanto Sheila si è liberata e decide di controllare sul sito danese le attività internet di Ike, che scopre non essere il troll temuto, e su invito di Laura Tucker è tentata dal verificare anche la navigazione del marito.